autunno

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sabato 21 marzo 2020

democrazia, libertà, pregiudizio,economia. (primo capitolo)

in un paese sperduto, dopo un cataclisma che aveva cancellato quasi tutto, i sopravvissuti (circa 500), dovevano decidere come andare avanti. 100 di questi, superato lo shock, si riunirono in una piazza, per riprogrammare il futuro. fecero una scaletta di argomenti da discutere. decisero che la prima cosa da fare fosse quella di aiutare quelli più sensibili rimasti ancora in una fase confusionale a causa dell'accaduto. siccome tra loro c'erano anche persone che"servivano" per la sopravvivenza agli altri, tipo un bravo medico chirurgo che doveva operare i feriti, un panettiere per sfamare tutti, un contadino che conosceva bene il ciclo delle semine, un muratore che poteva costruire un solido rifugio,un signore esperto di erbe officinali che aiutassero a lenire la sofferenza; si decise di far riprendere prima loro, affinchè poi DOVESSERO essere utili a tutta la comunità, rendendosi operativi.
furono decise le priorità. 
c'era un vecchio, un tipo strano, irascibile se veniva contrariato, che però si faceva i fatti suoi ed abitava in una grotta ai margini del bosco; che si produceva canapa, che utilizzava per mille cose e fumava per trovare una sua dimensione di tranquillità. siccome era evidente che in assenza di farmaci ufficiali, l'unica arma a disposizione per tentare di far uscire dalle crisi di ansia e di panico fosse la cannabis, si decise di mettere il quesito a votazione, visto che per la legge in vigore era proibito.

dopo una attenta ed accesa discussione, delle 100 persone presenti, 50 erano daccordo e 50 no, perchè dicevano che la cannabis facesse molto male.
ancora ore di discussione, erano sempre metà daccordo e metà no. il presidente dell'assemblea propose allora una strada.
un filosofo che era rimasto a scrivere e  studiare venne interpellato, affinchè potesse dare un consiglio su come uscire dal guado. propose di andare dal vecchio coltivatore di cannabis, a chiedere se avesse un po di erba da fumare.
il vecchio, che fino ad allora era stato considerato un matto, fu molto perplesso dal fatto che una delegazione dei rappresentanti dei sopravvisuti fosse andata da lui a chiedere erba però, visto che a mandarli era stato il filosofo, accettò di buon grado, con la promessa che non appena lui avesse avuto bisogno di qualcosa, dovevano ricordarsi del suo gesto.

tra i quattrocento che non erano andati in piazza a discutere ma erano rimasti a casa, tra cui il chirurgo, il panettiere, il contadino, il muratore, l'esperto di erbe e il filosofo nel frattempo interpellato, ma anche tutti gli altri, un economista di grido, un ladro, un gioielliere, madri di famiglia, disoccupati, ecc.ecc, si accese un dibattito su chi dovesse essere il primo a fumare l'erba. 

naturalmente tra loro c'era già chi ne faceva uso e che, vista l'eccezionalità della situazione, uscì allo scoperto, ed erano la maggioranza!
il filosofo consegnò la risposta alla piazza dei 100, che a questo punto doveva scegliere...(continua)

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