autunno

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lunedì 27 agosto 2018

TOLLERANZA, RISPETTO DELLE REGOLE, ABUSI E ABITUDINI

parto da un fatto locale. l'altra sera, o per meglio dire l'altra notte, il suolo della nostra pubblica piazza si è trasformato in una grande pedana di una discoteca a cielo aperto, provocando, naturalmente, discussioni anche abbastanza accese sull'opportunità o meno di utilizzare un luogo centrale, simbolo di una collettività, con abitazioni private prospicienti e attività ricettive, come sede di pratiche ballatorie.

collettività. è questa la parola chiave.
in collettività, è normale che le opinioni siano differenti. e ci mancherebbe altro! ma se l'uomo dovrà continuare a fare l'uomo, bisognerebbe cercare di individuare e rispettare quelle che sono le esigenze di tutti, e trovare un coagulo di mediazione in una soluzione alternativa, che salvaguardi le libertà e le aspirazioni di ognuno.

c'è chi afferma che siccome l'unico mese dell'anno in cui ci sono degli eccessi è quello agostano, si potrebbe essere più tolleranti, consentendo all'utenza interessata delle serate musicali anche in un luogo simbolico, potendo "vivere" la pubblica piazza appunto, che è teatro di aggregazione e convivialità, con la presenza dei vari bar che assolvono al desiderio di una bevuta in compagnia, ascoltando musica o ballando.

sono daccordo. è una istanza legittima.

siccome le abitudini dei giovani però sono cambiate sicuramente rispetto al passato, per cui la "normalità", come qualcuno  la definisce, diventa un parametro mutabile rispetto ai tempi: ecco che  la risoluzione del problema  per gli "anormali" me compreso, che non capiscono perchè l'esigenza di una parte debba necessariamente disturbare l'altra, è essere più rispettosi.

l'utilizzo di cuffie wifi come avvenuto in una manifestazione precedente, avrebbe consentito la festa nel rispetto di coloro che quel frastuono lo hanno dovuto subire.

c'è un altro aspetto però che fa riflettere.

il perchè del non rispetto di una regola che poi è una legge che un' amministrazione dovrebbe far rispettare.
questa è un'anomalia tutta italiana.

se si concede un suolo pubblico sapendo a priori che un orario di esercizio in notturna viola la norma, e chi dovrebbe far rispettre la legge è esso stesso che lo concede sapendo dell'abuso beh - quanto meno crea  confusione a coloro che le regole amano rispettarle, e concede un alibi anche per giustificare altri abusi più o meno gravi a chi a quelle regole di vivere comune non vuole abituarsi.

c'è un altro aspetto importante che sarebbe grave sottovalutare: quello del turista forestiero, che pensando di trovarsi in un posto tranquillo, così come auspicato dalla logica, pernottando in un b&b in centro, debba ritrovarsi alle tre e mezza del mattino costretto a  lasciare il suo letto perchè non riesce a dormire, con la promessa di non tornarci più. 

ma su questo aspetto ci soffermeremo in un altra occasione perchè la lettura potrebbe diventare lunga e difficoltosa, e potrei non rispettare la vostra pazienza di (e) lettori.