autunno

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giovedì 10 settembre 2015

fior di poeti

Ci sono persone che vivono nell'anonimato, ma sono dei poeti. ne ho conosciuto qualcuno, hanno come comune denominatore la convinzione che siano fuori dal mondo, e la vita che vivono non appartenga loro. condivisibile o meno. è un punto di vista. accettabile.
 ma siccome la vita è fatta anche di scelte obbligate, nei limiti del possibile ci si può estraniare.

 e' vero che nella malinconia e nell'inquietudine l'intimo si esalta, ma il prezzo da pagare è alto, se quello che il poeta riesce ad esprimere coi suoi scritti... resta circoscritto (mah la lascio)

ci sono persone con la capacità di cogliere quelle sfumature, quei dettagli dell' abisso bene - la loro dote innata di concettualizzare dal nulla alla vita tutto questo e tenerlo per se o per pochi intimi-  non lo condivido.

queste persone, avverse ai riflettori per loro stessa natura, non sentono il bisogno di farsi conoscere.

ma è la coscienza stessa delle loro opere, del loro sentire,  che reclama giustizia.

 l'arte grida, non può restare intrappolata su un foglio, in un blocco di marmo, in una partitura musicale, in un quadro.

vuole e deve uscire, per palesarsi alla vita come antitesi del male, in una lotta tra il bello che rimanda al bene e le brutture di questo mondo; che mai come in questo momento stanno offendendo la bellezza con sfregi  che non hanno significato alcuno se non rinnegare l'uomo stesso, distruggendo opere di  un passato glorioso  da cui gli stessi antenati degli artefici di questo scempio provengono.

tutta l'arte è patrimonio dell'umanità. anche quella non dichiarata dall'unesco.
ma bisogna farla conoscere.

torno al tema iniziale.

 il poeta fuori dal mondo, sa che il mondo ha bisogno di lui? sa che senza la sua opera il mondo sarebbe più brutto? sa che c'è tanta gente che in una sua poesia trova conforto? sa che in alcuni momenti il suo scrivere unito alla mia musica mi ha fatto sentire un tutt'uno con l'universo?

questo potrebbe bastare a farlo stare meglio.

 certo che lo sa, o quantomeno lo immagina, ma siccome per lui è normale scrivere tutto questo poichè possiede una dote innata, ritiene il senso di meraviglia per quello che esprime eccessivo.

la sua fustigazione consiste nel non avere risposta al perchè il mondo continua ad andare per un verso diverso dal suo, dalla sua sensibilità, dalla sua intelligenza.


grazie antonio, viva i tuoi fiori, la tua poesia.
poesia di antonio

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