autunno

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venerdì 28 agosto 2015

sentimento

In cerca di funghi  ritrovo me stesso

Il periodo estivo è caratterizzato da acquazzoni pomeridiani che permettono ai boschi  quella rigenerazione degli strati superficiali, nel produrre muffe e funghi, che rappresentano il ciclo vitale alla base della vita. Le muffe e i funghi sono infatti organismi antichissimi, essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema.
Ecosistema. Che bella parola. L’energia del sole colpisce le chiome e  penetra nel sottobosco,  mettendo  in moto quel meccanismo perfetto della decomposizione delle sostanze organiche,  che danno vita anche al porcino.
Andare per boschi a raccogliere funghi è una passione di molti, ma io ci vado per ascoltare il respiro della natura, e per  incontrare  una persona ancora da scoprire : me stesso.
 C’è  un posto  che più di tutti mi rimanda a ricordi di tempi andati, alla fanciullezza, quando di questi periodi, prima dell’apertura della scuola, trascorrevo qualche settimana a casa dei miei zii.
L’essere spensierati è il ricordo più bello dei dodici anni. Insieme ad i miei cugini a pascolare le mucche. A prendere l’acqua alla sorgente. A cercare funghi.
Oggi nel bosco le stesse sensazioni. I sogni di quell’età, che oggi,  quasi a cinquanta, riaffiorano.
 Chissà se poi sono diventati realtà. Non tutti. Ma non importa. Sto bene. Sogno ancora adesso. Nel sogno una speranza di un futuro migliore. Piu’ giusto per tutti.  Basta guerre. Basta morire in mare, in fuga per la dignità. Una tranquillità dell’animo. Un’emozione ancora viva.
 Camminando nel silenzio, interrotto dallo sbattere di ali di colombi selvatici che si confondono col rumore della piccola cascata delle sorgenti, penso:  oramai scatolate nel cemento, perché così chiuse possono produrre quel profitto economico tanto agognato , produrranno anche  sentimento?
 Interviene il sogno, nel farlo riaffiorare; e ti rivedi coi piedi nell’acqua, e tua zia, mentre lava i panni, inginocchiata sull’argine tenendo stretto un lenzuolo a bagno, in un punto dove la corrente è meno irruenta,              a sgridarti perché  è gelata, ma tu lo stesso; ed i tuoi cugini insieme.
E’ lo scorrere del fiume e del tempo, la vita che accade, il sogno che incalza, il profumo della terra, delle foglie che si asciugano ed i vapori che esalano, di altri che cercano, e trovano: perché l’annata quest’anno è delle migliori, anche se questo caldo che ha ripreso il suo tempo non fa ben sperare, perché il fungo ama l’umidità, e le temperature elevate,  bloccando la ramificazione delle ife, ne frenano la moltiplicazione.
Ma è soltanto un rinvio. Alle piogge di ottobre tutto si rimetterà in gioco.
E’ la vita che scorre e che va, come il fiume nonostante scatolato ed il sentimento, la fantasia e la reatà, con un andirivieni di compensazioni reciproche, laddove il sogno finisce interviene il reale,  e viceversa.
Ma guai a confonderli. Guai ad imporli agli altri, col pretesto che le teorie dell'occidente siano le più giuste. Ad ognuno il proprio sogno e la  propria realtà.

Come adesso che scrivo questa pagina, ma che senza  sentimento non sarebbe mai nata.

Vedo un porcino,  ancora piccolo. Lo lascio al domani. Crescendo avrà atteso il suo sogno, ed io il mio.

Mimmo Sola
Notte di giovedì 27 agosto 2015

      

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