In cerca di
funghi ritrovo me stesso
Il periodo estivo è caratterizzato da acquazzoni pomeridiani
che permettono ai boschi quella
rigenerazione degli strati superficiali, nel produrre muffe e funghi, che
rappresentano il ciclo vitale alla base della vita. Le muffe e i funghi sono
infatti organismi antichissimi, essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema.
Ecosistema. Che bella parola. L’energia del sole colpisce le
chiome e penetra nel sottobosco, mettendo
in moto quel meccanismo perfetto della decomposizione delle sostanze
organiche, che danno vita anche al
porcino.
Andare per boschi a raccogliere funghi è una passione di
molti, ma io ci vado per ascoltare il respiro della natura, e per incontrare
una persona ancora da scoprire : me stesso.
C’è un posto
che più di tutti mi rimanda a ricordi di tempi andati, alla
fanciullezza, quando di questi periodi, prima dell’apertura della scuola,
trascorrevo qualche settimana a casa dei miei zii.
L’essere spensierati è il ricordo più bello dei dodici anni.
Insieme ad i miei cugini a pascolare le mucche. A prendere l’acqua alla
sorgente. A cercare funghi.
Oggi nel bosco le stesse sensazioni. I sogni di quell’età,
che oggi, quasi a cinquanta, riaffiorano.
Chissà se poi sono
diventati realtà. Non tutti. Ma non importa. Sto bene. Sogno ancora adesso. Nel
sogno una speranza di un futuro migliore. Piu’ giusto per tutti. Basta guerre. Basta morire in mare, in fuga
per la dignità. Una tranquillità dell’animo. Un’emozione ancora viva.
Camminando nel
silenzio, interrotto dallo sbattere di ali di colombi selvatici che si
confondono col rumore della piccola cascata delle sorgenti, penso: oramai scatolate nel cemento, perché così
chiuse possono produrre quel profitto economico tanto agognato , produrranno
anche sentimento?
Interviene il sogno,
nel farlo riaffiorare; e ti rivedi coi piedi nell’acqua, e tua zia, mentre lava
i panni, inginocchiata sull’argine tenendo stretto un lenzuolo a bagno, in un punto
dove la corrente è meno irruenta, a sgridarti perché è gelata, ma tu lo stesso; ed i tuoi cugini
insieme.
E’ lo scorrere del fiume e del tempo, la vita che accade, il
sogno che incalza, il profumo della terra, delle foglie che si asciugano ed i
vapori che esalano, di altri che cercano, e trovano: perché l’annata quest’anno
è delle migliori, anche se questo caldo che ha ripreso il suo tempo non fa ben
sperare, perché il fungo ama l’umidità, e le temperature elevate, bloccando la ramificazione delle ife, ne
frenano la moltiplicazione.
Ma è soltanto un rinvio. Alle piogge di ottobre tutto si
rimetterà in gioco.
E’ la vita che scorre e che va, come il fiume nonostante
scatolato ed il sentimento, la fantasia e la reatà, con un andirivieni di
compensazioni reciproche, laddove il sogno finisce interviene il reale, e viceversa.
Ma guai a confonderli. Guai ad imporli agli altri, col pretesto che le teorie dell'occidente siano le più giuste. Ad ognuno il proprio sogno e la propria realtà.
Come adesso che scrivo questa pagina, ma che
senza sentimento non sarebbe mai nata.
Vedo un porcino,
ancora piccolo. Lo lascio al domani. Crescendo avrà atteso il suo sogno,
ed io il mio.
Mimmo Sola
Notte di giovedì 27 agosto 2015
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