quando il costo del lavoro è la vita stessa, si compie la più assurda delle anomalie.
non basta il sacrificio, l'orario massacrante, il caldo, l'essere lontani dai propri affetti, ma ci vuole la perdita della vita, per farci riflettere che se investire di più sulla sicurezza è indispensabile, la falla aperta dal limite della condizione umana, nel prevedere si e no il prevedibile, escludendo l'imponderabile: è certa.
allora tutti gli addetti per la prevenzione dei rischi, le protezioni, i mezzi moderni, il controllo, che senso hanno? se tutti gli avvisi non salvano, tutti le protezioni non proteggono, tutte le manifestazioni post che inutilmente reclamano, ma nulla cambia; domattina conviene alzarci per andare a lavorare o no?
è anche la fretta nel sentirci troppo sicuri che ci fa commettere gli errori. una fretta inutile. una fretta che non giustifica il costo di un'opera, se il prezzo è la vita stessa.
non conoscevo il lavoratore che ha perso la vita oggi. ma è uguale a tutti noi. una persona a cui il limite della condizione umana ha chiesto giudizio.
che trovi speranza dove è adesso, sicuramente in un mondo migliore.
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