Tutto il resto è lucro
Le giornate conservano ancora un sapore estivo, ma per poco; in settimana è previsto un cambiamento che anticiperà
l’autunno. Piogge, temporali, grandine e vento forte. Mal di gola in arrivo.
Il cambiamento. Bello. Fisiologico. Naturale.
Cambiano le stagioni, cadono le foglie, il lupo perde il
pelo, la Grecia il Peloponneso, io non perdo il vizio. Quello di sperare che le
novità portino qualcosa di buono. Di migliorativo. Di rigenerante.
In questi tempi di
insicurezza, è solo abituando la mente al cambiamento che si potrà andare
avanti.
E’normale che il
cambiamento faccia un pò paura. Almeno Fin che ti abitui. Ad esempio, io ho
cambiato lavoro 8 volte. Probabilmente, anzi sicuramente dovrò cambiare tra un
anno, quando questo tratto di autostrada sarà ultimata. Sarà il nonesimo
lavoro. (non è italiano ma mi piace)
Di certo dovrò cambiare.
Però non mi scoraggio anzi, è uno
stimolo.
Ogni lavoro che cambi impari cose nuove. Vedi gente nuova. Situazioni diverse. Ma problemi uguali.
Quindi i problemi e non il cambiamento dovrebbero far paura?
anche i problemi, se uno se ne occupa e
non preoccupa, si risolvono. Perché le preoccupazioni offuscano la mente ed il
cervello non è sgombero per impegnarsi a trovare le soluzioni.
Per lo più, le preoccupazioni sono indotte. Dai cretini. Non
ascoltateli.
C’è bisogno però che ognuno
risolva i propri di problemi, mentre in italia c’è prima chi li provoca, e poi chi li deve
risolvere. Nella maggior parte dei casi è la stessa entità.
Chi li governa. (in senso lato, sia destro che sinistro.)
Ma anche in Europa è così. Anche nel mondo è così. Niente
niente quindi fanno finta di risolvere, in realtà sono già pronti a crearne di
nuovi, per poi tentare di risolverli per un fine diverso?
è un circolo vizioso; infinito.
Nel frattempo c’è di
mezzo la vita che scorre per milioni di persone.
Si crea un problema, quindi un bisogno. Si lucra sul
bisogno. Il bisogno produce a sua volta
un altro problema. Si lucrerà poi sulle soluzioni. (L’ultimo
esempio internazionale per risolvere un problema a scopo di lucro è la cacciata
del dittatore Gheddafi dalla Libia con tutti i risvolti che ci saranno da qui a 30 anni.)
Quindi, come chiaramente avrete capito, il comune
denominatore in questo mondo è: lucrare.
Ci sono metodi
affinchè anche associazioni senza scopo di lucro lucrino. Ma ne parleremo in un’altra
puntata.
Quindi ricapitolando… non è il cambiamento che deve far
paura, ma la mancanza di onestà intellettuale nel governarlo, isolando
l’eventuale problema dal bisogno della
soluzione, che esiste nel momento in cui finisce il lucro…
(forse è un pò difficile ma te lo spiego un altro giorno
perché adesso ho sonno e mal di gola, comunque ti anticipo che mio
figlio ha cambiato scuola.)
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